È stata sicuramente la maglia più discussa di questa edizione del campionato di Serie A: per questioni di stile, di concept, di marketing, non si capisce precisamente. Ma da quando è stata presentata allo stadio San Paolo di Napoli, la “Camo-fight” del club partenopeo ha attirato su di sé una forte attenzione da parte dei media del settore.
(maglie calcio 2014)
La maglia nasce da un’idea del presidente del Napoli, Aurelio De Laurentis, sviluppata successivamente dal figlio Luigi insieme allo sponsor tecnico, l’elaborazione della maglia parte con l’intento preciso di sfruttare il fattore ‘moda del momento’: «In una fase preparatoria abbiamo eseguito una ricerca e un’attenta analisi dei trend; poi, in un secondo momento, abbiamo deciso di puntare per la prima volta su una divisa che non fosse solo tecnica ma anche di moda. Ecco perché siamo partiti dal verde, il colore del 2013».
Del resto le maisons di moda più prestigiose hanno riproposto il tema camouflage in molte delle proprie collezioni autunno inverno di quest’anno. Tuttavia, per il Napoli non sono mancate le polemiche che in questo caso vanno dai canonici giudizi di tipo estetico, passando per il plagio (la tedesca Global Strike aveva confezionato una maglia simile a quella dei partenopei), fino all’accusa di utilizzo di simboli di guerra in ambito sportivo. Polemiche a parte, la maglia della discordia ha riscosso un notevole successo tra tifosi e appassionati, che sebbene possano giudicare bello o brutto il tema utilizzato, hanno visto nella casacca un pezzo da avere nella propria collezione
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